Recensioni

  • Hystrio

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    […] Lo spettacolo mette insieme video, una voce fuori campo in inglese e in italiano, molta azione e delle sonorità che diventano ritmo ossessivo. Seduti sui cuscini intorno allo spazio scenico, gli spettatori hanno potuto godere molto da vicino dell’intensa performance di Nicola Pianzola – rappresentazione dei diversi stadi di sofferenza e malattia degli operai…

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  • Recensione di Lisa Gino per Varieventuali

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    […] un prodotto italiano di teatro-danza dal titolo Made in Ilva, della compagnia Instabili Vaganti di Bologna, regia e soggetto di anna Dora Dorno, interprete Nicola Pianzola (spettacolo nominato per il premio Total Theatre nella categoria Physical/Visual Theatre ). […] un solo uomo in scena, operaio tipo, in rappresentanza di tutti i lavoratori messi nelle…

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  • Recensione di Chiara Marsilli per Qui Trans Mare Currunt

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    Uno spettacolo forte, dal ritmo impeccabile. Una partitura fisica e vocale travolgente. Una felice intuizione: la condizione di lontananza, separatezza dal mondo che una volta apparteneva a pochi spiriti eletti, quel doloroso e consapevole distacco dalla vita, oggi è dote non voluta di chi lavora in fabbrica. La scena è spoglia e incisiva, abitata solo…

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  • Recensione di Valeria Ottolenghi per La Gazzetta di Parma

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    Uno spettacolo di rara perfezione, astratto e concreto nello stesso tempo, in grado, nell’apparente semplicità drammaturgica – poche frasi, spesso ripetute – di trasmettere forza e dolore, fatica e disperazione, il corpo in scena agito, esposto in una concentrazione acrobatica capace di far percepire tensioni fisiche ed emotive, il ritmo del lavoro e il pulsare…

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  • Recensione di Marica Magnano San Lio per La Sicilia

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    Un successo travolgente quello della compagnia teatrale Instabili Vaganti che, con il suo ultimo spettacolo “L’Eremita Contemporaneo- MADE IN ILVA” è andato in scena al Teatro Coppola. Una proposta originale, forte, brutale: un genere di teatro che, pur ispirandosi a esperienze realmente vissute, non si limita all’autobiografia e alla narrazione, ma diventa metafora di vita.…

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  • Recensione di Michele Di Donato per Il Pickwick

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    “C’era una volta una città dove si producevano le nuvole: rosa, bianche, nere”; l’incipit da favola introduce quel che rivela ben presto favola non essere. Metti una scena vuota; metti su quella scena vuota un corpo e uno scheletro metallico e quel che prende forma, attraverso quel corpo, attraverso il suo contorcersi, piegarsi, flettersi attorno…

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  • Recensione di Andrea Messina per Urban Blog

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    Nicola Pianzola in fabbrica non c’è stato eppure riesce, attraverso la sua fisicità, a far comprendere allo spettatore l’alienazione vissuta in quei luoghi. Si parla dell’ ILVA di Taranto ma anche se fosse L’ITALSIDER, la TYSSEN nulla cambierebbe. Ciò che si vive e si è vissuto nella fabbriche è sempre lo stesso ritmo, un ritmo…

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  • Recensione di Emanuela Ferrauto per Dramma.it

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    Il titolo di questo spettacolo ci fornisce la collocazione geografica, storica e umana di ciò che il pubblico osserva in scena. L’ILVA di Taranto, attualmente la più grande acciaieria d’Europa, diventa base di partenza per una ricerca artistica molto complessa. La regista è tarantina, Anna Dora Dorno, colei che presta anche la voce alle frasi…

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  • Recensione di Francesca Bianco per Teatrionline

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    Cosa c’è di più contemporaneo della tragedia dell’Ilva? La più grande acciaieria d’Europa era un sogno di prosperità e lavoro per un’intera terra, chi non ricorda la réclame “Made in Italy, made in Ilva”. Ora è un incubo chiamato danno ambientale, una terra avvelenata e il triste ricatto di dover scegliere tra lavoro e salute.…

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  • Recensione di Linda Chiaramonte – Left – L’Unità

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    L’attore Nicola Pianzola, attraverso acrobazie in cui spinge il corpo al limite, incarna l’alienazione del lavoro, la fatica e la reiterazione di uno sforzo sovrumano in cui l’operaio si spersonalizza diventando una macchina. A fare da sfondo musica elettronica contemporanea insieme a rumori di fabbrica, oltre a poche parole ripetute come litanie attraverso la rielaborazione…

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