Recensioni

  • Recensione di Giada Russo – Ateatro

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    Una voce fuori campo, cantilenata, sospirata, quella della regista Anna Dora Dorno, ci accompagna dentro una favola moderna, dove il protagonista è l’operaio di una fabbrica, eroe dei nostri giorni, eremita contemporaneo costretto nella propria solitudine. Solo in scena, il corpo acrobatico dell’attore Nicola Pianzola, incastrato dentro una scala d’acciaio, viene illuminato a intermittenza da…

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  • Recensione di Margareth Londo – Into the Stage

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    Questo spettacolo performativo s’ispira e nasce sulle tracce delle vicende contemporanee dell’ILVA di Taranto, il colosso siderurgico più grande d’Europa. Un accurato lavoro esplorativo attraverso scritti, testimonianze, polemiche, impressioni, suggestioni, interviste ai protagonisti della storia reale…emozioni del mondo contemporaneo che si palesano nel susseguirsi di necessità e costrizioni di vita. La sopravvivenza quotidiana. L’attenta messa…

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  • Recensione di Stefania Iannella – Art’Empori

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    […] L’eremita contemporaneo rappresenta l’alienazione dell’operaio torturato e usurato senza pietà dal ritmo di produzione, ma ricorda anche gli operai morti sul lavoro. In quest’ultimo caso è l’Ilva di Taranto la principale assassina. La sceneggiatura si basa particolarmente su dei testi della moglie di un operaio morto all’Ilva e su quelli di altri operai, alcuni…

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  • Recensione di John Swedenmark per Arbetet

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    Poche cose possono essere così irritanti come la rappresentazione del lavoro come punizione infernale. Ma il gruppo italiano di ricerca Instabili Vaganti riesce a farlo con onore intatto nella performance “L’eremita contemporaneo”. Un operaio siderurgico tiene la scena per un’ora e con parole e gesti ripetitivi racconta di una vita da incubo, giorno e notte…

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  • Recensione di Thomas Olsson – Nyheter

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    Uno dei momenti più intensi dello Stoff si verifica quando l’operaio, interpretato da Nicola Pianzola, in una sequenza dello spettacolo L’Eremita Contemporaneo finalmente va verso la luce solare, ma per rendersi conto di quanto sporco sia il suo corpo e quindi si allontana nel buio. E’ la compagnia teatrale Instabile Vaganti che racconta l’alienazione e…

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  • Recensione di Bjorn Gunnarsonn – Halland Posten

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    La musica è combinata a proiezioni di immagini sul pavimento che seguono il ritmo dei i movimenti del corpo per generare una performance di teatro fisico che richiede un grande sforzo muscolare, di grande forza espressiva e intenso coinvolgimento. La scenografia consisteva solo in una scala, che ruotando si trasforma in una gabbia, ed un…

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  • Recensione di Marta Ragusa – Succo Acido Magazine

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    […] Nell’epoca in cui le fabbriche chiudono e il mestiere di operaio sembra estinguersi o, comunque, perdere l’alone di tragicità e mito che aveva fino a qualche anno fa, sembra anacronistico ritrovarsi ad assistere a un lavoro come questo. Su una scena spoglia e scura si staglia solo una scaletta di ferro appoggiata su una…

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  • Recensione di Alessandro Toppi, Arteatro

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    Sempre più spesso è una questione di Forma. Sempre più spesso ciò cui assistiamo assume valore per la vibratile essenza ostentata piuttosto che per ciò di cui essa poi chiacchiera. Un muscolo che freme tesissimo; la porzione di fiato rilasciata nell’aria; uno e uno solo tra i molti moti possibili: sempre più spesso è una…

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  • Recensione di Michele Rossi – Sansepolcro informa

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    […] In questo lavoro il ritmo si è dimostrato sempre più incalzante con l’attore principale, Nicola Pianzola che ha dato grandissima espressività e pathos alla recitazione tanto da rendere partecipe lo spettatore nei disagi vissuti dall’individuo prigioniero di una società che vive sull’industria, sul lavoro e sulla produzione seriale. Pianzola ha ulteriormente rinforzato l’elemento recitativo…

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  • Recensione di Giulia Odoardi – Osservatorio critico

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    […] Una voce di donna, all’angolo della scena, accompagnata da un piano, sussurra: “C’era una volta…”. Comincia così il racconto della compagnia Instabili Vaganti. È la storia dell’eremita contemporaneo che subitamente appare dal buio, in cima a un eremo di ferro. È un operaio, un uomo alienato da un lavoro dal ritmo sempre uguale che…

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